Oggi, come tutte le mattine, passeggiavo con la mia westie, Penny, per il porto di Las Palmas, giusto dietro ai moli dell’acquario Poema del Mar.
Penny è la mia cagnolina di 6 anni grazie alla quale cammino una decina di km al giorno, cercando di mantenermi in forma.
A lei piace molto passeggiare sui moli, sarà per i tipi di odore che fiuta, per la tranquillità della zona o semplicemente perché di tanto in tanto può affacciarsi a guardare il mare e sentirne il profumo.
Seguendo questa nostra routine quotidiana, oggi abbiamo il piacere di imbatterci con una nave particolare, la Sam Simon della flotta di Sea Shepherd!
Sea Shepherd è una organizzazione internazionale per la conservazione degli oceani.
Fondata nel 1977 da uno dei membri fondatori di Greenpeace conta adesso con una flotta di 4 navi impegnate attivamente per la salvaguardia dei nostri mari.
La verità è che il solo vedere questa nave attraccata scuote la coscienza.

Immaginarla navigare cercando di fermare gli abusi che, continuamente, in tutti i lati del mondo, minacciano costantemente la salute del mare, fa pensare.
La salute degli oceani è qualcosa che tocca tutti, indipendentemente dal paese o dalla cultura. È un bene che dobbiamo preservare per la salute della terra, e quindi, molte volte dimenticato, della nostra.
Guardando un po’ in giro nella rete sono riuscito solo a scoprire che in questi giorni Sea Shepherd ha bloccato in collaborazione con le forze armate del Benin, dei pescherecci illegali che attuavano con reti a strascico.
Non ho potuto verificare se la nave attraccata qui da noi ha partecipato a questa operazione, ma che volete? Sono un sognatore, spero di si!
Spero che ancora ci sia in giro per il mondo qualcuno che si muove per fare del bene. Per migliorare la nostra condizione.
Ebbene ho deciso di mettermi in contatto con gli attivisti dell’organizzazione.
Torno a casa, cerco la pagina web di Sea Shepherd e trovo la mail.
Scrivo chiedendo il permesso di scrivere quello che adesso state leggendo, se posso utilizzare foto fatte da me ecc.
Per chi volesse dare una occhiata, può farlo su www.seashepherd.it o www.seashepherd.es
Lo staff di Sea Shepherd è stato fenomenale, rispondendomi velocemente ed aiutandomi a creare queste parole, parole che vogliono essere di sensibilizzazione.
E allora, spinto dall’entusiasmo, googlo “stato di salute degli oceani”.
I risultati sono diversi, per tipologia, per data e per specializzazione.
La maggior parte brevi, come piccoli pezzi di un argomento immenso, troppo grande per affrontarlo in una sola volta.
C’è da aggiungere che io non ho le conoscenze adatte a leggere e spiegarvi la situazione come un ecologo o un oceanografo.
Trovo però, un resoconto di ansa.it con cui riesco a capire che gli oceani corrono un grande rischio, ad esempio, con il riscaldamento globale, anche se in un secondo momento rispetto alla superficie.
Apprendo che la quantità e la qualità della diversità biologica marina è assolutamente da proteggere, ma che, se riusciamo a cambiare abitudini di pesca e traiettorie industriali, una ripopolazione avrà sicuramente successo.
Che, in alcune specie, attualmente protette, si sta osservando un miglioramento delle condizioni.
Fantastico, no?
Certo!
Anche perché ci sono tanti accordi internazionali firmati con l’unico scopo di proteggere e recuperare le risorse naturali marine, che, in fin dei conti, appartengono, per modo di dire, a tutti noi, essere umani e non.
Normalmente il ragionamento finisce qui. C’è un problema, si trova una soluzione e si va avanti.
Semplice no? No!
E se provassimo per un attimo a riflettere su come si è arrivati alla soluzione?
Se per un attimo pensassimo a chi sono gli attori coinvolti in queste situazioni?
Proprio come nella canzone degli Almamegretta ‘o bbuono e ‘o malamente bisogna chiedersi chi è il cattivo? Chi sorveglia? E, soprattutto, chi è il buono?
Lasciando da parte i cattivi ed i sorveglianti, che spesso si confondono (a mio umile avviso!), chi riesce a sensibilizzare le persone a certi argomenti?
È in questo preciso momento che entrano in gioco i buoni! È grazie all’azione di centinaia di coraggiosi attivisti di tantissime organizzazioni che si smuovono le cose.
In questo caso sono felice ed orgoglioso di poter scrivere che Sea Shepherd è una delle più importanti strutture dedicate alla salvaguardia del pianeta.

Impegnati costantemente, è proprio il caso di dirlo, per i sette mari, si occupano di prevenire azioni illegali volte a danneggiare gli oceani.
Intanto lo scambio di mail con la sede italiana mi regala altra info molto importante. La Sam Simon, l’imbarcazione attraccata nel molo di Las Palmas de Gran Canaria è impegnata nelle operazioni contro la pesca illegale in Gambia!
Posso solo dire Forza Ragazzi!
Quello che mi fa stare sveglio la notte però è un altro punto.
Torniamo al ragionamento di prima. I cattivi sono i pescatori illegali, chi sorveglia è la polizia ed i militari. Tutti loro hanno un ritorno economico.
I buoni, per paradossale che sia, no.
Ed allora perchè non aiutare i buoni?
www.seashepherd.it/aiutaci/donazione-sea-shepherd-italia/
Qui potete fare una donazione libera!
Ma una cosa che potremo fare tutti, anche chi non può fare una donazione adesso, è dare a questi coraggiosi ragazzi il 5×1000!
Vi lascio il link del video di Youtube …
In più vi lascio il link alla pagina per il 5×1000 www.seashepherd.it/aiutaci/5×1000/
Arrivato a questo punto non posso fare di più. A partire da questo momento il futuro è in mano ad ognuno di noi, informiamoci, leggiamo, scopriamo. E poi agiamo! Perché, per chiudere con un’altra canzone dei miei tanto amati Almamegretta,
“Si Davide putette accidere a Golia, ancora nun saccio comme ma aggia vencere je”
(Se Davide potente uccidere Golia, ancora non so come ma la vincerò io).