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HomeAffari e EconomiaReferendum 2020, uno dei più importanti della storia d'Italia.

Referendum 2020, uno dei più importanti della storia d’Italia.

Il 20 ed il 21 settembre 2020 si sono tenute le elezioni in Italia. Si votava per stabilire i governi regionali e molti consigli comunali.

Più importante ancora, però, è stata la votazione per il referendum sul taglio dei parlamentari.

Diamoci uno sguardo, soprattutto ai risultati della sezione spagnola, quella che ci interessa direttamente.

Prima di tutto vediamo quale era la proposta da appoggiare o rifiutare. 

Si trattava, in questo caso, di un referendum costituzionale, in cui si viene chiamati ad esprimere la propria preferenza circa il cambio di uno o più articoli della nostra Costituzione. 

Per questo tipo di referendum non è richiesto un quorum per la approvazione, questo vuol dire che non era necessario arrivare al 50% + 1 dei voti per essere dichiarato valido.

La proposta di cambio consisteva, nella pratica, di un taglio al numero dei parlamentari eletti, portandoli da 945 a 600, più precisamente, da 630 deputati a 400 e da 315 senatori a 200.

La modificazione portata in parlamento, in seconda seduta è passata con una maggioranza assoluta e non qualificata, cioè, è stata approvata dalla maggioranza numerica (la metà più uno dei partecipanti) e non dai due terzi. 

In questo caso, si poteva ricorrere alla richiesta di un referendum confermativo. In effetti, 71 senatori presentarono la richiesta e si stabilì la data al 29 marzo del 2020. Per gli ovvii motivi della emergenza sanitaria, fu spostato al 20 e 21 di settembre.

Adesso tutti sappiamo che ha visto il Si, e cioè, è stato approvato il taglio del numero dei parlamentari eletti dai cittadini.

Non siamo qui per criticare o celebrare il risultato, solo per osservarlo e commentarlo, se ne avete voglia.

In totale sono stati chiamati a votare poco meno di 51 milioni di italiani, quelli che effettivamente hanno votato sono stati poco più di 26 milioni, in percentuale, il 51,12%.

Il Si, possiamo dirlo, ha stravinto, con il 69,96% delle preferenze, quasi 18 milioni.

Questo è il risultato nel suo complesso, andiamo a vedere come è andata per gli italiani all’estero e, poi in particolare, in Spagna.

La situazione all’estero, per quel che concerne il risultato, non cambia, cambia però il dato della partecipazione.

Erano chiamati a votare come residenti all’estero poco più di 4,5 milioni di cittadini. Ad esprimere la propria preferenza però, sono stati solo poco più di 1 milione, il 23,3%. 

Nel caso dell’estero nel complesso il Si ha vinto con il 78,24%.

Si può notare, da un lato, la differenza di 8 punti percentuali nella vittoria del Si, e, da un altro, la differenza dei votanti, sono meno della metà in percentuale.

Questo è un punto di riflessione molto interessante che speriamo di sviluppare coi nostri lettori.

Veniamo alla Spagna.

Purtroppo non abbiamo notizie e dati riguardanti solo le Canarie, quindi prenderemo in esame i dati dell’intero paese.

Gli italiani residenti in Spagna con diritto a voto sono poco più di 150 mila, quelli che però hanno praticamente votato sono solo 27 mila. Il 17,59%. Pochi.

Anche in Spagna il Si ha stravinto tra i nostri concittadini con un 78,78%.

In conclusione, a partire dalla prossima legislatura, i numeri in parlamento saranno diversi. 

Alla Camera dei Deputati ci saranno 400 rappresentanti, al Senato della Repubblica, 200 Senatori eletti, più 5 senatori a vita a nomina presidenziale, senza dimenticare i Presidenti emeriti della Repubblica che lo sono di diritto.

Spero di aver stuzzicato la vostra curiosità ed attivato l’interruttore del vostro spirito critico, partecipate alla discussione, partecipate alla Gazzetta Canaria!

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